martedì 29 gennaio 2013

Possessione...prima manifestazione demoniaca.

Ci lasciamo il goblin alle spalle e proseguiamo la nostra esplorazione, il corridoio prosegue fino ad arrivare ad un angolo a novanta gradi verso sinistra. 

Sion percepisce la presenza di alcune creature provenire da quella direzione. Discutiamo sul come è meglio affrontare la situazione soprattutto per evitare di rimanere circondati ma, pochi istanti dopo, sentiamo un tonfo provenire da quella direzione; sembrava che qualcosa di grosso fosse caduto per terra. 

Koramar svolta l'angolo per osservare ma non vede nessuno, Sion conferma che non percepisce altre creature oltre a noi. Avanziamo e ci ritroviamo in una grande stanza con quattro statue sui quattro angoli, raffiguranti nani. Sul lato opposto a quello del nostro arrivo vediamo un corridoio che prosegue, Koramar e Tamtar decidono di ispezionarlo convinti che si ricongiunga ad anello con quello da dove siamo arrivati. Così è, i due fanno tutto il giro e si ritrovano nella grande stanza. 

Cercando passaggi segreti notiamo una botola sul pavimento, per aprirla serve un particolare ferro che fa scattare la serratura. Sion e Koramar con i loro arnesi da scasso, riescono dopo non poche difficoltà e tre ore di lavoro, a sbloccare la serratura. Con l'aiuto di tutti solleviamo la pietra di copertura scoprendo un cunicolo verticale al fondo del quale si intavede una grata. 

Verizia fa scendere la sua fonte luminosa nella speranza di vedere il fondo del camino. Quando la luce oltrepassa la grata lo scudo di Sion emette un picco di vibrazioni udibili a tutti noi, contemporaneamente la luce nel cunicolo si spegne. Verizia impressionata e impaurita esclama: "Qualcuno ha annullato gli effetti della mia preghiera, la mia fonte di luce è stata spenta". 

Sion decide di calarsi, lega una corda al coperchio e inizia a scendere. Qualche metro più in basso nota una piccola fessura sul muro laterale, illumina con la lanterna e scorge una lama al suo interno. Schende fino alla grata facendo attenzione a non toccare nulla per non far scattare la trappola. Osservando la grata nota che c'è un meccanismo collegata alla stessa, probabilmente attiva la lama che uscendo taglia la corda. Sion, spinge con le gambe sulle pareti, riesce a rimanere fermo e ci chiede di slegare la corda e di buttarla giù; una volta fatto questo lega la corda alla grata. Appoggia quindi un piede sulla grata, questa si apre di scatto e dalla fessura nel camino esce una grossa lama. Si cala ancora lungo il camino e dopo quindici metri tocca il fondo. Tamtar lega una seconda corda al coperchio e si cala fino alla lama, ci salta sopra violentemente poi la afferra e la piega verso l'alto, infine scende raggiungendo Sion. 

Davanti a loro parte un corridoio che si allarga in una stanza, Sion percepisce alcune presenze e capisce che un goblin dice: "C'è qualcuno, ora veniamo a prenderti" Sion risponde: “No, sono io che vengo a prendervi”. 

Ci caliamo tutti fino ad arrivare nel corridoio, Sion e Tamtar partono all’attacco. Svariati goblin cadono sotto i colpi dei due guerrieri, Estel riesce a colpire un goblin con la balestra mentre Niniel non riesce a scoccare la freccia. Koramar lancia “fouco oscuro”, due sfere di fuoco nero si formano sulle sue mani. Lancia la prima contro un goblin che muore, nel frattempo Sion ne attacca uno con degli occhi spiritati. Un fendente potentissimo squarcia il petto del goblin che guarda Sion e grida infuriato. Tamtar lo colpisce con un altro potente colpo, un profondo taglio attraversa il suo addome... il goblin lo guarda e grida infuriato. Koramar lancia contro di lui una sfera di fuoco nero, la sfera lo colpisce ma torna indietro; Koramar tenta di schivarla ma ci riesce solo parzialmente e ne rimane ferito. Dopo pochi minuti il goblin cade a terra morto. 

Ci guardiamo sconcertati, “Non è un incantesimo di berserk, è qualcosa di molto di più potente” dice Koramar. 

Avanziamo nel corridoio fino a che vediamo una porta alla nostra sinistra che conduce in un grande stanzone rettangolare, entriamo e seguendo la parete più lunga ci inoltriamo nella stanza. Sul lato corto opposto a quello di entrata, vicino all'angolo creato delle due pareti, c'è una porta, ne notiamo un'altra sul lato lungo anch'essa vicino all'angolo. 

Sion apre la porta sul lato corto, vede subito un goblin, lo carica e insieme a Tamtar lo uccidono. Si accorge guardando la parete di questa piccola stanzetta che c'è qualcosa che si muove su di essa. In pochi istanti si materializza un enorme elementale della terra; inizia così un duro combattimento con l'essere. Sion e Tamtar lo attaccano svariate volte colpendolo e ferendolo leggermente, la risposta dell'elementale non si lascia attendere. Un violento colpo con un masso che cade dall'alto colpisce in testa Sion che fortunatamente riduce i danni grazie al suo elmo. Stessa sorte tocca a Tamtar che prova inutilmente a schivare il masso che lo colpisce al capo. Tamtar perde immediatamente i sensi e cade a terra con una grave e profonda ferita. Sion cerca di far uscire l'elementale della piccola stanza indietreggiando verso il salone. 

Nel frattempo Shylock estrae la balestra e colpisce a bruciapelo Estel, la quale reagisce scoccando un dardo che però non va a bersaglio. Koramar capisce che Shylock è sotto il controllo di qualcun'altro quindi prova a immobilizzarlo lanciando "rete di Bringher". Nell'area di effetto ci sono anche Estel e Niniel, entrambe rimangono imbrigliate nella rete illusoria, Shylock invece sembra non subire l'effetto dell'incantesimo. Shylock lancia "sdoppiamento" e crea sei immagini attorno a se. Adga lancia "esplosione"; posiziona la sfera infuocata vicino a Shylock e la lascia esplodere. Riesce a contenere l’area di effetto ma colpisce comunque sia Estel e Niniel che rimangono ustionate. Koramar corre verso le due ragazze, le afferra alle spalle e le trascina indietro, fuori dall'area d'effetto della rete di Bringher e distanti da Shylock.

domenica 20 gennaio 2013

Tamtar... un facile bersaglio!

Durante la cena Adga ci riferisce di aver trovato una sacerdotessa di Rawk disposta a seguirci in questa esplorazione. L'idea di avere con noi un sacerdote non è male, anzi, ci era stata consigliata da Durfall, ma prima di portar con noi una sconosciuta è buona cosa conoscerla almeno un po’. 
Decisi gli ultimi dettagli si va tutti a dormire. 

L'indomani mattina Sion va dal maggiore per comunicare la nostra partenza per le montagne e chiede se conosce sacerdoti di Rawk in queste terre.


"Non ho nessun incarico per voi in questo momento, andate pure senza problemi. Per quanto riguarda la sacerdotessa non saprei dare informazioni, è già strano trovare in queste città sacerdoti di quella religione. Parla con lei e capisci le sue motivazioni." Risponde il maggiore.

Detto questo Sion saluta e se ne va dal magazziniere alla torre per chiedere quattro mulac. Dopo aver concordato che passerà a prenderli verso sera ritorna in taverna. 

Nel frattempo Estel, Niniel e Tamtar vanno al mercato a cercare delle pellicce pesanti. Estel contratta per 70 monete d'argento un bel capo di lupo grigio, anche Tamtar riesce a trovare lo stesso indumento ma, vista la stazza più grossa, a lui serviranno 80 monete d'argento per acquistarlo. Niniel invece non trova una pelliccia di lupo grigio che possa indossare agevolmente. Dopo averne provate svariati tipi e modelli, sceglie di comperarne una di pelo nero con un ornamento, al collo e sulle spalle, di piume d'oca bianca. Questa oltre ad essere confortevole e molto calda, dà un tocco di femminilità in più alla ragazza... 

Alla taverna intanto Adga, Koramar e Shylock sono al tavolo con la nuova sacerdotessa Verizia. Quando anche Sion rientra nella taverna iniziamo a discutere con la nuova ragazza. Gli chiediamo il motivo della scelta di seguire il gruppo, perchè si trova a Guldardorf e se ha mai avuto incontri con non morti. Shylock, per capire se effettivamente la ragazza è una sacerdotessa di Rawk, le fa una domanda trabocchetto sulla sua religione. La ragazza risponde che sta facendo una sorta di pellegrinaggio atto ad aumentare la sua fede, aggiunge che si trova in queste terre proprio perchè nel suo viaggio si è spinta in zone dove non c'è il culto che professa. Ci conferma di aver già scacciato creature e di aver avuto modo di vedere non morti. Risponde stizzita alla domanda di Shylock precisando che non c'era bisogno di trabocchetti per sapere se era una sacerdotessa di Rawk, bastava chiedere normalmente. 

Il resto della giornata trascorre tranquillo, sul far della sera Sion va a recuperare i mulac e dopo cena improvvisa una canzonetta con la sua cetra. 

All'alba del giorno successivo partiamo alla volta delle montagne e passiamo la notte nell'ultimo avamposto fortificato prima delle terre boschive. All'ora di pranzo del giorno dopo arriviamo in vista dell'entrata della grotta, leghiamo i mulac e avanziamo a piedi. Shylock lancia l'incantesimo "sfera" per controllare se ci sono pericoli ed eventuali vie di accesso diverse da quella alla nostra portata; tutto risulta tranquillo. 

L'entrata della caverna è una vera e propria porta molto grande. All'oggi il portone non c'è più però sono rimasti gli stipiti in pietra decorati minuziosamente con bassorilievi raffiguranti animali selvatici, la lavorazione sembrerebbe ricondurre all'arte nanica antica. Lo scudo di Sion vibra leggermente.... "il mio scudo vibra, ci sono non morti nelle vicinanze". Sentita questa affermazione Verizia inizia una preghiera, due minuti dopo ci avvisa che non c'è pericolo. 

Koramar entra nel cunicolo ed avanza nel corridoio. Sion gli si affianca quando si arriva ad un angolo a T. Koramar guarda a destra e Sion a sinistra. "Ci sono due scheletri a terra poco distanti da noi" esclama Koramar. Ci avviciniamo agli scheletri, questi sono a terra in una zona del corridoio che si apre formando una stanza. Nel cranio di uno di loro e nel torace dell'altro ci sono conficcati due dardi particolarmente lunghi. Decidiamo di analizzare la stanza, Koramar frantuma i crani dei due scheletri per evitare il rischio di trovarceli alle spalle, Sion controlla se ci sono trappole, i dardi sembrerebbero troppo lunghi per essere di balestre leggere, il resto del gruppo setaccia pareti e pavimento. Non riscontriamo nulla di interessante, solamente Sion riesce a trovare l'innesco di una trappola. Proseguiamo nel corridoio fino ad arrivare all'estremità opposta dello stesso. Qui, sul muro, ci sono quattro grandi fori da dove sono usciti i dardi che hanno ucciso gli avventurieri. Sion controlla la parete a ridosso dei fori e poco più avanti scopre un passaggio segreto che porta in una stanza da dove si attiva e disattiva la trappola. 

Continuiamo per il corridoio fino ad arrivare ad un cancello metallico, Koramar prova a scassinarlo ma un grosso ago scatta dalla serratura conficcandosi nella sua mano. Nel medesimo istante si odono cupi rumori ritmati provenire dalla profondità della montagna. Mentre Verizia toglie l’ago dalla mano di Koramar e medica la ferita Sion apre il cancello e percepisce una presenza sul lato destro del corridoio oltre il cancello stesso. Il gruppo attende che Verizia finisca la medicazione e poi oltrepassa il cancello. 

Sion e Koramar si muovono per primi a seguito Shylock e Verizia, Estel e Niniel e chiude il gruppo Tamtar con Adga. Sion vede alcuni goblin di taglia media, lo riferisce e poi con la sciabola sguainata, parte alla carica. Un fendente violento colpisce un goblin ferendolo gravemente. Koramar scaglia un dardo dalla balestra e colpisce un altro goblin, Tamtar si fa largo nel gruppo e parte alla carica. Un colpo potente di spada colpisce un goblin lasciandolo in fin di vita. Sion e Tamtar riescono agevolmente a tener testa in corpo a corpo ai sei goblin. Svariati fendenti uccidono uno alla volta le creature ostili. Koramar dalle retrovie lancia “lama di luce” che, passando tra Sion e Tamtar, va a segno contro un goblin. Estel estrae la balestra e prende bene la mira, scocca un dardo inquadrando il goblin ma qualcosa va storto. Il dardo non va dove vorrebbe Estel e si conficca nella schiena di Tamtar. Niniel a sua volta estrae l’arco corto, si concentra e scaglia una freccia. La traiettoria è quasi perfetta, si sente un grido “AAHHHII”… è Tamtar che si ritrova la freccia conficcata nella schiena. Il combattimento continua, Sion sfodera svariati colpi mortali e Tamtar mantiene comunque la calma e continua a infliggere danni ai goblin. Un dardo di fuoco passa vicino a Koramar, sfiora Shylock, Sion e Tamtar e colpisce un goblin… bel colpo, è Estel che ha lanciato “freccia di fuoco”. Una seconda “freccia di fuoco” viene lanciata da Adga con lo stesso esito. Koramar estrae la daga del lich, ritiene inutile sprecare mana per quelle creature, carica quindi l’ultimo goblin rimasto. La lama della daga si conficca nella pancia del goblin che rimane paralizzato all’istante. Decisamente sorpreso estrae la lama dal corpo della creatura e rimane fermo a vedere cosa succede. Tutti osservano la situazione ma sembra proprio che il goblin non riesca più a muoversi.

lunedì 14 gennaio 2013

La montagna, la caverna, il tesoro...


Passati svariati mesi dalla conquista di Guldardorf da parte del clan degli Shelling, il gruppo si ritrova nella sua taverna. Ognuno di noi sta coltivando i propri interessi e si sta godendo un periodo di tranquillità. 

Una pomeriggio, nella ressa del pranzo, ad un tavolo, una cerchia di soldati ascolta interessata il racconto di un avventuriero mai visto prima in città. 

Egli parla di un tesoro nascosto nelle montagne li vicine ma protetto da forze maligne di grande potere. Tutti gli uomini con il quale si era inoltrato nella montagna, non appena visto il tesoro, si erano ammalati e avevano perso i sensi. Si percepiva la presenza nell'aria di qualcuno o qualcosa...la paura poi prese il sopravvento su chi riprese i sensi dopo qualche ora. Solo in due riuscirono ad uscire. 

Il racconto sorprese sia Koramar che Sion che decisero di fermarsi ad ascoltare. 

Alla fine, Sion, invitò l’avventuriero ad un tavolo e gli chiese di accompagnarci all’ingresso della grotta. Lui, molto titubante e impaurito all’idea di ritornare in quel luogo, accetta di andar a cercare il suo amico che ha con se la mappa per arrivare all’entrata della grotta. Parte quindi alla volta di Sivaris. 

Poco dopo Koramar si dirige dal maggiore per tentare di recuperare le 40 monete d’oro che aveva lasciato in deposito in baronia. Non essendoci però alcun documento che testimoni l’avvenuta consegna del denaro, il maggiore non gli può restituire le monete, si impegna comunque a trovare un modo per soddisfare la richiesta di Koramar. Anche Sion decide di andare a colloquio con il maggiore per informarsi su eventuali novità, questi riferisce che al momento la situazione è invariata e che il clan degli Shelling, vorrebbe lasciare l’esercito in baronia per almeno un anno per poi scegliere un reggente a cui affidarne il controllo. 

Verso sera ci si ritrova tutti in locanda dove a sorpresa arriva Darfol. Ci riferisce di aver incontrato un tipo molto malato che andava raccontando di aver vissuto un’avventura impressionante in una caverna sulle montagne ad ovest di Guldardorf. Dal racconto del nano ci rendiamo conto che l’uomo di cui parla è sicuramente l’amico dell’avventuriero a cui abbiamo chiesto di condurci alla caverna. Darfol ci consegna un calice d’argento e la mappa per arrivare alle montagne e ci comunica che l’uomo non ha superato la malattia ed è morto. Aggiunge che è sicuro che questa nuova avventura avrebbe potuto interessarci, che di certo in quella caverna ci sarà ancora molto da ritrovare e che, se non ce ne occuperemo noi prima o poi lo farà lui. Il calice ritrovato nella caverna infatti sembrerebbe molto antico e riconducibile in qualche nodo alla civiltà nanica. 

Ci rendiamo conto quindi che il nostro avventuriero non potrà mai trovare la mappa, la quale è già in mano nostra, e che quasi certamente non tornerà da noi. 

Decidiamo così di partire da soli.