lunedì 18 giugno 2012

Un risveglio improvviso


 
Torniamo nella caldera e proviamo a legare una fune ad un dardo per lanciarlo nel foro sperando che rimanga impigliato permettendoci di risalire. Gli sforzi però risultano vani inoltre si inizia a sentire puzza di zolfo. Sion arrivando alla bocca del cratene nota che in profondità ci sono dei bagliori e la temperatura aumenta. Corre verso di noi, ci informa di quello che ha visto, prende lo scrigno e tutti insieme corriamo verso il feudo. 

Arrivati nella stanza sotto le segrete dell'antico feudo, raccogliamo pezzi di legno e tutto quello che può servire per creare una catasta di circa un metro d'altezza. Saliti su questo cumulo riusciamo, dopo svariati tentativi, a sollevare e spostare lateralmente il pietrone che chiudeva il passaggio, permettendoci così di uscire dal feudo. Finalmente all'aria aperta guardiamo il vulcano, dalla sua bocca esce parecchio fumo, la terra inizia a tremare fortemente ed un inizio di colata lavica si nota uscire dalla sommità del cratere. 

Mentre il gruppo osserva il vulcano Sion cerca anfratti segreti nel forziere che ha trasportato; con stupore si accorge che la struttura interna, ricoperta da tessuto, è d'oro! 

Decidiamo di dirigersi al porto per abbandonare l'isola. Arrivati in prossimità del mare vediamo la scialuppa di Yenman presa d'assalto da una folla d'indigeni impauriti. Sion libera un passaggio spingendo violentemente tutti coloro che gli si parano davanti. Una volta saliti sulla scialuppa vengono buttati a mare una quindicina di persone; ora si può partire per raggiungere la nave senza rischiare di affondare per il troppo peso. 

Giunti alla nave, dopo aver fatto riconoscere Yenman ai marinai, veniamo issati a bordo. Gli indigeni vengono "ospitati" come forza lavoro. Yenman viene immediatamente convocato dagli altri due sacerdoti per fornire delucidazioni sul suo comportamento. Si giustifica dicendo che ci ha aiutato ad affrontare delle creature pericolose, ed in cambio noi gli abbiamo permesso di tornare alla nave liberando la scialuppa. Chiede il permesso di seguire il gruppo di "archeologi" andando ad Aleto dove sembra ci siano altre creature simili. 

Koramar e Sion nel frattempo parlano con il capitano della nave il quale ci comunica che l'indomani partiremo per tornare a Water. 

La sera stessa Koramar, Shylock e Adga aprono le varie pergamene e scoprono tre incantesimi: Forza, Punizione e Scossa empatica. Sulla quarta c'è il pensiero e la riflessione di un mago riguardante alcuni incantesimi che necessitano di quasi tutto il mana a disposizione del mago. Si cita anche l'estrema pericolosità e potenza degli stessi comparandola con la loro difficoltà di controllo. 

Nel contenitore ancora sigillato c'è un documento antico: il trattato di pace con il regno di Janzi firmato da varie personalità . Questo trattato è un'altra copia originale di quello in possesso all'archeologo da noi trovato deceduto ad Aianto. Un'altro passo di questa pergamena cita la divisione dei tesori tra le parti come sigillo di alleanza. L'anello della torre è stato ceduto all'impero di Itok. 

Sion comunica mentalmente con la baronia dicendo che non abbiamo trovato l'anello ma che leggendo il trattato di pace abbiamo una traccia sul dove possa essere. Comunica anche che siamo in possesso di un diamante enorme che contiene lo spirito del Lich. Con il passare del tempo il bagliore del diamante si intensifica. Sion lega il diamante allo scudo nanico e la luce dello stesso si affievolisce. Il barone ci comunica che è più importante la ricerca dell'anello piuttosto che l'oggetto contenente l'anima del Lich, ci dice di proseguire la ricerca nel regno di Itok e gettare il diamante in mare.

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