lunedì 11 giugno 2012

Neru, divinità o abominio?

Scese un paio di rampe esterne ci ritroviamo in una stanza abbastanza grande con otto colonne. Oltrepassiamo la sala non trovando nulla e vediamo davanti a noi una piccola scalinata che scende ostruita da due grandi vermi; sono gli stessi che abbiamo trovato sotto al feudo. Koramar lancia l'incantesimo Berserk e i due vermoni iniziano a combattere tra loro rotolando giù per la scala.

Scendiamo anche noi.

Gli ultimi gradini si appoggiano su un corridoio largo circa due metri con alcune stanzette laterali e chiuso nella sua parte opposta dalla stessa superficie legnosa del feudo. Analizzando le stanzette notiamo che in una c'è un foro del diametro di un metro. Sion lascia cadere un dardo infuocato per vedere quanto è profondo. Dal tempo di caduta ci rendiamo conto che il pavimento sottostante non può essere a meno di 30 metri. Koramar lancia lama di luce contro la parete legnosa per vedere se quella può essere una via più agevole. Nella parete si crea una breccia dal quale si nota che tutta la stanza sucessiva è ricoperta della stessa cosa. Optiamo quindi per calarci dal foro della stanza precedente.

Sion scende per primo, poi Koramar con un attimo di esitazione, Adga e il sacerdote Yenman scendono agevolmente mentre Shylock perde la presa strisciando contro la parete ma fortunatamente riesce ad afferrare nuovamente la corda prima di cadere a terra. Ci ritroviamo nella caldera del vulcano; capiamo che una volta questa zona era riempita di lava e che il foro, da cui siamo scesi, serviva ai nani per far salire la lava da utilizzare per la forgiatura.

Attorno a noi, a macchia di leopardo, ci sono delle grosse radici del tutto simili al legname che abbiamo trovato precedentemente. Sion le colpisce ma non succede nulla se non una lieve colata di liquido urticante. Le radici sembrano secche.

Decidiamo di esplorare la caldera, il pavimento è lievemente in discesa e probabilmente sbuca sul fondo del cratere. Dopo pochi passi ci accorgiamo che davanti a noi c'è una collinetta fatta del solito legname. Appena ci avviciniamo dalla cima escono due vermi con l'occhio frontale, uguali a quello incontrato sotto il feudo. Attacchiamo i vermi e con un incantesimo e la carica di Sion ne eliminiamo uno immediatamente. La collinetta inizia ad alzarsi e sulla sua sommità compaiono altri vermi con l'occhio.

Dopo pochi minuti ci ritroviamo difronte ad un occhio gigantesco ricoperto di legname, con sopra tre vermi con l'occhio frontale. Koramar prova a lanciare un incantesimo ma non ci riesce, il sacerdote lancia una preghiera per scacciare ma non ha effetto. Sembra che l'occhio sia in grado di fermare le abilità magiche e mentali. Anche Adga lancia un incantesimo, ma non ha effetto. Si decide di attaccarlo con le armi, Koramar lancia un dardo infuocato dalla balestra e colpisce l'occhio, Sion si lancia alla carica contro l'occhio, il sacerdote prova ancora a pregare ma non ottiene alcun risultato, Shylock attende...

Nel frattempo l'occhio lancia un incantesimo per controllare la mente su Koramar, un brivido lo scuote ma nulla di più. Rete di Bringher viene lanciato su Sion, lui si accorge che la rete è illusoria e non ne subisce l'effetto. Shylock impallidisce, suda freddo e trema dalla paura; un verme occhio lo fissa e lo fa cadere a terra in un sonno profondo. Il secondo occhio fissa il sacerdote che prova a resistere ma finisce col girovagare senza meta e senza ragione per la caldera. Adga si sposta lateralmente all'occhio gigante e lancia lama di luce, l'incantesimo parte e scalfisce il legname superficiale di protezione.

E' la svolta.

Koramar carica l'occhio con la daga del Lich, l'impatto con il legname è violento e una scossa si propaga sul braccio di Koramar che molla la presa lasciando la daga conficcata nell'occhio. Sion sferra due fendenti potenti contro l'occhio che inizia a perdere la protezione superficiale. Adga lancia una freccia infuocata mentre Koramar recita l'incantesimo fulmine e lo lancia alla sesta potenza toccando l'occhio. Una forte scarica elettrica si propaga sull'occhio facendogli perdere gran parte del legname protettivo. Sion attacca violentemente con la sciabola magica e distrugge definitivamente la parte protettiva dell'occhio. L'occhio si alza in volo allontanandosi da noi dirigendosi verso la bocca del cratere. Senza strato protettivo l'occhio ha una consistenza gelatinosa ed appare totalmente indifeso.

Koramar colpisce l'occhio lanciando lama di luce con l'ultima riserva di mana rimasta. La suerficie dell'occhio inizia a ribollire, al passare dei secondi una miriade di bolle esplodono sulla sua superficie esterna, bastano pochi secondi ancora per assistire ad un'esplosione gigantesca. Sion e Koramar si gettano a terra mentre sopra di loro passa un getto di liquido gelatinoso, gran parte della caldera rimane imbrattata di questo liquido. Shylock, Yenman e Adga vengono investiti ed il liquido inizia a bruciare.

Un violento incendio si propaga su tutta la superfie imbrattata, occorreranno due ore perchè questo si spenga. Nel frattempo il gruppo mangia e si riposa.

Finiamo di esplorare la caldera arrivando alla bocca del cratere, troviamo i resti degli animali sacrificati con i riti religiosi del posto e nulla più. Torniamo alla fune ma è stata mangiata e quindi ora non è più possibile tornare dal foro soprastante. Passiamo oltre arrivando alla parete di fondo opposta al cratere. Quì c'è un forziere, Koramar lo sposta e scopre un passaggio, Sion cerca trappole, poi forza la serratura e lo apre.

All'interno ci sono quattro contenitori per pergamene aperti, uno ancora sigillato, il pugnale d'oro della casata estinta e un grosso diamante che emana un fievole bagliore. Sion apre un contenitore, estrae la pergamena ma non riesce a leggerla, la ripone e consegna i cinque contenitori a Koramar.

Imbocchiamo il nuovo passaggio e ci ritroviamo nelle stanza sotto il feudo; non c'è più traccia del "legname vivente".

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