giovedì 21 febbraio 2013

Il demone nei sogni


Durante la notte a tutti noi compare in sogno il demone. 

Ad alcuni chiede "Sacrifico questo tuo amico oppure mi indichi un altro nome?"; solamente Verizia non ha questa visione, a Sion invece compare Gorok Mermur che gli dice di non preoccuparsi perchè lo scudo gli darà protezione dal demone. 

Al mattino ci confrontiamo sui sogni e decidiamo di non scendere nuovamente nella struttura, optiamo invece per raggiungere Durfall a Ulta e chiedere informazioni sul come poter affrontare un demone non presente fisicamente.

Partiamo quindi alla volta delle rovine infestate di non morti sapendo che poi saremmo comunque andati a Sivaris per parlare con qualche sacerdote del tempio di Zutra. Alla sera ci fermiamo alla stazione di posta, ceniamo e organizziamo, per la paura che il demone possa interagire ancora con le nostre volontà, i turni di guardia. 

Al mattino durante la colazione, Shylock, ci svela che il demone gli è apparso nuovamente in sogno e gli ha riferito che è stato scelto dal gruppo per essere sacrificato. Dopo qualche attimo di trambusto decidiamo che la cosa più importante da fare in questo momento è andare il più velocemente possibile da Durfall. Detto fatto si parte. 

Nelle vicinanze di Ulta vediamo un nano seduto su un masso che fuma la pipa; è lui. 

Ci avviciniamo facendoci riconoscere e gli chiediamo come procede la sua esplorazione delle rovine. "Troppe creature per entrare da soli e sperare di non essere notati, mi sono inoltrato ma quando ho trovato tracce di Darkon ho preferito tornare indietro". 

Gli raccontiamo del demone e ci svela che l'unico modo per mandarlo via è scacciarlo con una preghiera. Verizia risponde "Ci ho provato più volte ma non ha avuto effetto su di lui". 
"Sei troppo giovane e quindi poco esperta per affrontare una creatura di quel potere" gli risponde Durfall. 

Sul calar della sera ci incamminiamo verso Sivaris, ceniamo alla taverna del nano e andiamo tutti a letto. Il mattino seguente ci ritroviamo tutti a far colazione, riposati e contenti di non aver sognato il demone quella notte.

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