venerdì 27 luglio 2012

Il Duca

http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTNAv0JKKKc5jqGsjwko_dyTEkvpbKXFWna7eEdqwpXYORWALQmCi incamminiamo per andare a cenare nella solita taverna; ceniamo e poi torniamo al monastero per passare le notte. Prima di andare a dormire Koramar e Shylock girano i corridoi dell'ala del conte sperando di incontrare sua moglie o intercettare voci inerenti l'infiltrato. Giungono ad una porta sorvegliata da due guardie, una di loro gli parla in itachese. Ne Koramar ne Shylock parlano quella lingua quindi non capiscono cosa gli viene detto. Un gesto esplicito fatto con la mano dalla guardia li invita ad andarsene da li. Obbediscono e vanno a dormire.

Sion, nel frattempo, si posiziona in un angolo buio del cortile. Dopo pochi minuti escono due sacerdoti dal santuario ed attraversano il cortile per raggiungere le loro stanze. Sion si teletrasporta e si avvicina furtivamente senza farsi notare per ascoltare quello che dicono.

"Quel Stotar è veramente insistente, non mi piace affatto." esclama un sacerdote,
"La penso anch'io così, speriamo non crei ulteriori problemi" gli ribatte l'altro.

Sion cerca di capire se uno dei due mente ma scopre solamente che un sacerdote è stanco e vorrebbe finire la conversazione in fretta. A questo punto Sion va a dormire.

Yenman e Adga sono rimasti in stanza per riposare.

L'indomani mattina ci svegliamo tutti tranne Yenman e uscendo vediamo passare delle guardie in alta uniforme. Ne seguiamo una e fermandola gli chiediamo cosa stia succedendo. Ci risponde che nel pomeriggio arriverà in visita il Duca.

Il Duca è l'autorità superiore al Conte, vive nella capitale Itok dove gestisce gli affari dei territori sotto la sua influenza.

Appresa questa notizia optiamo per andare subito dal priore per sentire la sua decisione. Ci chiede di attenderlo in refettorio dove faremo colazione insieme; intanto Yenman dorme sereno. Durante la colazione ci esprime la sua intenzione a farci visionare il pugnale durante la notte, gli diciamo che siamo in possesso di un'altro pugnale uguale e quindi è molto probabile che la reliquia non sia sempre stata in possesso della dinastia del conte ma sia arrivata quì dopo la famosa spartizione dei tesori come accordo di pace. Finiamo la colazione quando un sacerdote viene dal priore dicendogli che è in arrivo il Duca. Ci salutiamo rimanendo d'accordo di trovarci la sera per andar a visionare il pugnale; il priore si rivolge poi al sacerdote:

"Raduna tutti nel cortile immediatamente, dobbiamo prepararci all'arrivo del Duca".

Nel frattempo si sveglia Yenman, si guarda attorno e non vede nessuno, corre nel cortile e chiede ad un sacerdote se ha visto i suoi amici. Il sacerdote non capisce la lingua parlata da Yenman. A questo punto Yenman mima le curve di una donna ed ecco che scatta l'ecquivoco. Il sacerdote invita Yenman a uscire dal monastero, decisamente indispettito dall'atteggiamento dell'ospite. Yenman, per recuperare la situazione, mima quattro uomini e una donna... Il sacerdote capisce cosa intende e gli indica che sono andati a mangiare in refettorio. Yenman raggiunge il gruppo nel momento finale della discussione con il priore, fa colazione e tutti insieme usciamo dalla sala da pranzo e rimaniamo in attesa nel cortile.

Sion ragiona con noi dicendo che se tutti sono radunati nel cortile non ci sarà nessuno all'interno del santuario e quindi è l'occasione per entrare nella cripta. Così deciso entriamo guardinghi nel santuario e ci dirigiamo verso le scale dietro al reliquiario.

Kormar scassina la serratura del cancelletto e poi rimane di guardia mentre gli altri scendono. Alla fine della piccola e ripida scalinata c'è una stanza circolare con tre porte l'una opposta all'altra; è l'anticamera della cripta. Sul pavimento ci sono accatastati svariati oggetti come sedie, panche, tappeti, ecc. Aprendo le tre porte troviamo altrettante stanzette grandi circa quattro metri per due, adibite anch'esse a magazzino. Sul pavimento c'è una grande botola circolare con un anello al centro; è l'accesso alla cripta. Aprendo una stanzetta Sion nota un contenitore particolare, molto grande e robusto, lo apre e estrae due quadri. Il primo rappresenta un antenato del conte ma non c'è il pugnale, il secondo rappresenta un nobile con il pugnale e un anello al dito. L'anello è d'oro con incastonata una grossa pietra rossa, osservando attentamente, nella pietra, si vede un segno a falce di luna come se la pietra si fosse rotta o scheggiata. Molto probabilmente il quadro rappresenta il padre del santo e quello che indossa è l'anello della torre. Il gruppo ripone tutto a posto e torna da Koramar, Sion gli riferisce quello che ha visto. Koramar accompagnato da Yenman scende per vedere il dipinto, mette tutto come lo ha trovato e raggiunge gli altri.

Poco più tardi, all'interno del santuario, incrociamo il priore, gli chiediamo se è possibile entrare nella cripta. Dopo qualche perplessità ci concede l'accesso. Mentre parliamo con il priore sentiamo un brusio provenire dall'esterno. Questo rumore si fa sempre più intenso fino a che vediamo una carovana scortata da circa trenta soldati e accompagnata da vari servitori.

Il duca è arrivato, entra nel monastero e tra i consiglieri notiamo Stotar. Rimaniamo nel cortile e ragioniamo sul fatto che se il duca in persona è venuto fin qui non è sicuramente per andar via a mani vuote. Dobbiamo trovare il modo di impossessarci del pugnale senza bruciarci la ricerca dell'anello della torre.

Nessun commento:

Posta un commento