lunedì 2 luglio 2012

Il Conte

Adga, Yenman e Koramar vengono accompagnati a visitare il santuario. 

L'interno è molto curato e ben tenuto, la strutura è molto bella e di classica architettura, c'è un altare sul fondo ed il reliquiario del santo in una navata laterale. Il reliquiario è un rettangolo di pietra, alto circa un metro, con, nella parte superiore, un altorilievo della figura del santo. Una teca di vetro copre la sommità di questo altare lasciando al suo interno l'altorilievo e le reliquie appoggiate nell'area tra il rilievo e il bordo perimetrale della struttura. 

Tra le reliquie notiamo il pugnale d'oro che cerchiamo. Cerchiamo attentamente anche la presenza dell'anello della torre ma non riusciamo a vederlo. 

Finita la visita ci spostiamo nel cortile del monastero per aspettare Sion e Shylock. Il sacerdote ci invita a rimanere per pranzo e se vogliamo possiamo anche usufruire delle stanza per la notte. Ringraziamo per l'ospitalità ma optiamo per fare un giro al piccolo villaggio e fermarci a mangiare in una taverna a gestione famigliare poco distante da li. Poco dopo arrivano sia Sion che Shylock, salutiamo i sacerdoti e ci incamminiamo per la taverna. 

Entriamo, la sala è molto piccola, ci sono cinque tavoli in tutto, la signora che gestisce è molto cordiale e ci serve immediatamente; il mangiare è casalingo e buono. Vicino a noi, dopo pochi minuti, arriva e si siede un signore magro e alto, vestito in tonalità scure, senza armi ma con uno zainetto. 

Sion prova a parlare con lui, questi risponde dicendo che è uno studioso di storia antica. Ci spiega che era stato pagato dal conte Relerier per approfondire la storia del santo suo predecessore. Poi però, quando gli riferì che il santo non era sempre stato un uomo impeccabile in condotta, gli tolse l'incarico. Secondo i suoi studi fu proprio il santo ad uccidere il padre ed impossessarsi del pugnale d'oro, poi, negli anni successivi, ci fu la sua redenzione e quindi il cambio di vita. La pergamena che abbiamo noi quindi non è firmata dal santo ma da suo padre. 

Finito il confronto d'idee ci incamminiamo insieme verso il monastero, Stotar vuole parlare con il sacerdote, noi con il conte. 

Il conte ci accoglie immediatamente, si espone dicendo che, dopo aver saputo del nostro arrivo, sperava in un incontro. Dopo una piacevole chiacchierata decidiamo di toccare l'argomento pugnale d'oro. Gli facciamo vedere la pergamena dell'accordo di pace ed esponiamo l'idea che il pugnale sia venuto in possesso della casata in quel momento. Ci risponde che probabilmente si tratta di un altro pugnale perchè all'oggi non si è ancora a conoscenza di quando la casata sia realmente venuta in possesso del suo pugnale; ma sicuramente prima dell'accordo di pace. Ci accompagna nella stanza del trono per dimostrarci quello che ha appena affermato mostrandoci svariati quadri raffigurantii i suoi antenati. In queste raffigurazioni c'è sempre presente il pugnale anche in quelle che ritraggono le personalità antecedenti la stipulazione del trattato di pace in nostro possesso. Koramar cerca di capire se il conte è sincero; gli risulta infastidito dalle affermazioni sulla casata ma sincero in quel che ci espone. Dopo averci mostrato i quadri chiediamo se sa qualcosa dell'anello della torre. Non ha nemmeno idea di cosa sia! Ci propone di fermarci a cena e se vogliamo di pernottare come suoi ospiti. Accetiamo l'invito, lo salutiamo e andiamo a riferire al sacerdote che passeremo la cena e probabilmente la notte ospiti dal conte.

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